I social media sono la relazione tossica da cui devi uscire

I Social Media sono la relazione tossica da cui devi uscire

Come rompere una storia d’amore dove sei sempre tu che dai (i dati, soprattutto)


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Introduzione: Gli alberi

Ci sono dei momenti in cui bisogna fermarsi, guardarsi dentro e domandarsi se quello che facciamo, e il modo in cui percepiamo il mondo, ci fa davvero bene. A volte, basta semplicemente passare un po’ di tempo all’aria aperta per schiarirsi le idee: sedersi sull’erba, appoggiarsi a un albero, immersi nel verde di un parco lontano dai rumori della città.

1. Il costo di Internet sulle bollette Telefoniche

Il Modem 56K e quanto erano care le bollette telefoniche


Purtroppo, con la vita frenetica che conduciamo, fatta di lavoro e della costante necessità di restare aggiornati per non essere considerati "fuori dal mondo", siamo sempre più spinti a comunicare con altre persone attraverso strumenti digitali, soprattutto attraverso i social network.

Quando ero adolescente, circa una ventina di anni fa, Internet era profondamente diverso da oggi. Ci si connetteva negli internet café o da casa, ma solo per brevi periodi, altrimenti la bolletta telefonica diventava così alta che tuo padre, appena ricevuta la bolletta, iniziava a nominare diverse figure della chiesa cattolica in ordine non alfabetico.

2. Tom di MySpace era amico mio

Tom MySpace 2004

In quegli anni, il termine social network si identificava soprattutto con MySpace, una sorta di blog personale personalizzabile con un po’ di conoscenza HTML, dove potevi raccontare qualcosa di te e magari condividere la tua musica. MySpace ha rappresentato per circa un decennio un grande trampolino per band emergenti: se oggi conosciamo gruppi come Arctic Monkeys, The Killers e Panic! At the Disco, lo dobbiamo in gran parte a quella piattaforma. Tuttavia, aveva le sue limitazioni: non aveva una messaggistica istantanea, e si comunicava soprattutto via email. Il primo amico che si aveva di default dopo aver creato il blog era Tom. Chissà che fine ha fatto.

3. Facebook: Hai una nuova richiesta di amicizia da “Tua Madre”

Facebook Richiesta di amicizia mamma


Poi è arrivato Facebook, che in Italia si diffuse intorno al 2008. Inizialmente permetteva solo di caricare foto e scrivere degli stati. Non c’erano i "mi piace", non si condividevano video, ma aveva una chat integrata che consentiva di parlare con amici e sconosciuti senza bisogno di installare programmi aggiuntivi come Messenger o C6. Successivamente, Facebook introdusse altre funzioni come eventi, giochi come Farmville (che ti facevano passare intere giornate sulla piattaforma) e le "pagine fan", poi semplicemente "pagine", usate anche per profilare gli utenti tramite le loro interazioni. Il social è diventato nel giro di pochi hanno usato da chiunque, inclusi tutti i tuoi parenti, amici di scuola e gente che forse avrai visto una sola volta nella tua vita.. Loro sono ancora li, è probabilmente ci rimarranno anche dopo la loro morte. 

4. Acconsentire senza capire: Quando si accettano i cookie dagli sconosciuti

GDPR in un immagine


Profilare significa raccogliere dati sui comportamenti degli utenti per personalizzare annunci pubblicitari e contenuti. Questo tipo di pubblicità mirata rappresenta la principale fonte di guadagno dei social network, che restano gratuiti proprio perché siamo noi utenti a generare valore con le nostre interazioni.

Dal 2018, grazie al GDPR introdotto dall’Unione Europea, ogni sito deve chiarire l'uso dei cookie con appositi banner. Se non li accetti, puoi navigare comunque sul sito ma con funzionalità limitate (ad esempio, non potendo visualizzare video embed di YouTube). E ammettiamolo: tutti noi abbiamo cliccato su "Accetta tutto" senza leggere un cavolo, così come in quel (ormai) vecchio episodio di South Park ai tempi del primo iPad. Prenderesti dei biscotti da uno sconosciuto per strada? No? Allora perché continuiamo a farlo online?

5. Serotonina, Dopamina, FOMO e altre notifiche

Danni da Social Network

Nonostante dubbi morali e questioni di privacy, continuiamo ad utilizzare i social network. Come ho scritto in un precedente articolo "Quello che ho capito non usando Facebook per più di 2 anni", ogni notifica ricevuta (un commento, un "mi piace", una richiesta di amicizia) porta il nostro cervello a rilasciare dopamina e serotonina, dandoci una sensazione temporanea di benessere ed eccitazione. Questa continua ricerca di approvazione sociale può sfociare in una dipendenza, causando nel tempo frustrazione, tristezza e ansia. Un altro problema legato ai social è la FOMO (Fear of Missing Out), la paura di perdersi qualcosa se non si è connessi al momento giusto. Avete mai notato quei commenti sotto i video di YouTube con scritto semplicemente "First!"? Ecco, quella è FOMO nella sua forma più pura. 

6. Mobbastaveramenteperò

mobbasta veramente pero

Nel 2016, dopo anni trascorsi come Social Media Manager gestendo pagine di eventi, mi sono allontanato da Facebook. Passavo intere giornate collegato, principalmente dal computer (non ho mai scaricato l’app, anche se a volte accedevo da browser sul telefono), e sentivo di star perdendo qualcosa di me stesso. Sono riuscito a staccarmi fino al 2018, orgoglioso di essermi liberato da qualcosa che mi faceva male. Tuttavia, non avevo completamente smesso con i social: continuavo a utilizzare Reddit e Twitter con moderazione, grazie anche al limite di 140 caratteri (poi diventati 280) che impediva lunghe sessioni.

Ho utilizzato per anni anche Instagram, fino a quando i Reel non hanno trasformato il mio feed in una continua fonte di distrazione e doomscrolling. Così, verso fine 2024, ho deciso di fermarmi anche lì. Avevo resistito con Twitter anche dopo il suo passaggio a X, apprezzando funzioni utili come le note per verificare le fake news, ma la piattaforma si è lentamente trasformata in una versione bulla di Facebook, pieno di notizie politiche e account bot, dove predomina una forte componente repubblicana. Dopo aver limitato  quattro volte Elon Musk senza successo e notato che l’80% delle notizie riguardavano Trump e politica americana, ho deciso di lasciare anche X. Cancellarsi completamente dai social non è però semplice: spesso puoi solo sospendere temporaneamente il tuo profilo. Ricordo che dopo aver sospeso il mio account Facebook intorno al 2020, qualcuno riuscì a entrare nel mio account, costringendomi a riattivarlo e proteggerlo di nuovo. Ora ho fatto lo stesso con X: l’ho disinstallato dopo che non c’erano più interazioni da persone reali e i miei ultimi 20 follower in un anno erano bot con foto di donne di spalle non riconoscibili. Spero (ma ne sono alquanto sicuro) di entrarci sempre meno. Utilizzo ancora Reddit e LinkedIn ma ne ho sempre limitato l’utilizzo e spero che successivamente potrò farne a meno, I social network, almeno per me, sono ufficialmente morti. E utilizzarli oggi, significa un po’ appassionarsi alla necrofilia.

7. Profilo si, Profilazione no

Ovviamente, immaginare un mondo senza social network nel 2025 sembra qualcosa di molto difficile, se non del tutto impossibile. La cancellazione, come già accennato, è molto complicata. I dati degli utenti, anche quelli disattivati, restano una preziosa risorsa per le aziende nei processi di profilazione e gli utenti registrati restano importanti per mostrare agli investitori e agli inserzionisti un alto numero di potenziali destinatari della pubblicità. Inoltre, è stato reso noto che anche dopo una cancellazione totale del proprio account, vengono salvati backup di dati dalle aziende social o da aziende terze a cui i dati sono stati venduti. Tanto vale semplicemente mantenere un account e utilizzarlo il meno possibile.

    9. Alcuni passi che consiglio:

    Alternative ai social Network



    • Non cercate l'approvazione degli altri tramite likes e non lasciatevi abbattere se non ricevete reazioni. Chi mette "mi piace" non lo fa perché vi vuole bene, ma perché cerca qualcosa in cambio o perché ha visto che anche altri l'hanno fatto (effetto dei neuroni a specchio). È un po’ come seguire il gregge. E se avete molti "mi piace" e follower, non focalizzatevi troppo su di essi, perché alla fine potreste sentirvi sopraffatti e insoddisfatti.
    • Parlate con persone reali. Limitatevi a un software di messaggistica base per lo scambio di informazioni essenziali, ma comunicate di persona: guardate le persone negli occhi, perché dentro agli occhi ci sono le anime delle persone.
    • Utilizzate i social per rimanere aggiornati sulle notizie? Potete scaricare un aggregatore di Feed come Feedly e rimuovere tutta la parte dei commenti che, per quanto a volte divertenti, sono una delle principali cause del doomscrolling.
    • Non riuscite a evitare di guardare i balletti su TikTok? Chiedetevi ad alta voce il perché; probabilmente la vostra risposta non sarà così fondata come pensavate.
    • Fate una passeggiata, leggete un libro, imparate a suonare uno strumento, piantate dei fiori in giardino, imparate a cucinare per sorprendere amici e parenti, fate un corso online per imparare qualcosa di nuovo, pulite casa (senza aspettare che arrivino ospiti quando la casa puzza), andate a ballare, andate a cavallo, andate a fanculo, basta che andiate.



    10. Conclusione: Disconnettersi (sul serio)

    Ora, sia chiaro, non sto dicendo che i social non ci abbiano mai dato nulla. Come ogni ex tossico che si rispetti, qualche momento bello l’hanno avuto: una risata notturna, lo sperare di poter sentirsi meglio grazie ad un picco di dopamina, la sensazione che non fossimo mai davvero soli.

    Ma se sei onesto con te stesso, lo sai che non ti fanno più bene.
    Ti gasano con le fake news, ti riempiono di notifiche come fossero dichiarazioni d’amore, e poi spariscono quando cerchi un contatto vero.

    A un certo punto devi smettere di controllare se sono cambiati. Non lo sono.

    E non sei tu. Sono proprio loro.

    Quindi fai il grande passo: silenzia, blocca, sparisci.
    Ti meriti qualcosa di meglio di un algoritmo che finge di volerti bene.

    Snoop Dogg Teletubbies Sun

    Immagini: ChatGPT ma ritoccate con Affinity Design dall'autore