Tra le tante piccole sorprese di un Lucca Comics sempre più ricco ed allargato, bisogna tener conto di come anche le aree collaterali stiano facendo capolino negli ultimi anni. Infatti Lucca Comics ha allargato anno dopo anno lo spazio che da a disposizione la città per poter allargare quanto più possibile l’esperienza d’intrattenimento. Anteprime di film, serie TV e soprattutto grande spazio al fumetto editoriale e alle autoproduzioni. Ma una sola sezione d’autoproduzione non basta più, infatti è già da qualche anno che una nicchia più sperimentale e underground si mette in mostra negli stessi giorni dell’evento principale Lucchese al fine di mettere in luce un lato della nona arte molto più originale e libero dalle regole del prodotto mainstream. Si tratta del BORDAFest, organizzato con la collaborazione del “Crack - Fumetti dirompenti” di Roma che ne eredita l’atmosfera sotterranea e che ne conserva il panorama multietnico e multiculturale che aggiunge artisti underground musicali e visivi, come spiegato da Valerio Bindi, uno dei membri storici del Crack, in questa vecchia intervista del 2013 per il TG3
Quest’anno al Bordafest 2016 di Lucca c’erano tra i tanti artisti internazionali anche un collettivo italiano che si trova nel bel mezzo di questi due mondi e cioè la Lucca dei grandi nomi e la Lucca più artistica e ricercata. Stiamo parlando della Nowhere Publishing, fondata da Camillo Bosco, figura di spicco della Manfont, insieme con alcuni collettivi di fumettisti quali gli abusivi, Uomini e Lama, e altri bravi fumettisti.
Tra questi nomi, ho avuto il piacere di leggere in anteprima (quindi tempo fa) alcuni dei volumi e ho deciso di recensirne un paio a scopo informativo ai curiosi lettori di questo blog.
Il primo volume in questione è O43 ad opera di Giro.
L’autore
Grafico e vignettista, conosciuto al più per la sua simpatica Fan Page Facebook e per l’interessante idea di recensire gli album musicali trasformando in un fumetto la copertina del disco in oggetto.
Giro aveva precedentemente pubblicato anche BANdiera nera, un fumetto sui Ban di Facebook, che quest’anno poteva vantare di una versione ridisegnata da un altro bravo fumettista quale Awkwardly Matt . Il volume di cui parleremo in questa recensione è scritto e disegnato ad opera di Giro, con la copertina di Drawdown ed alcuni piccoli omaggi bonus ad opera di Makmad , Studiopazzia , Rasha, Al Folo (Sociopathetic), Enne, e degli Sbucciaginocchi Wotsu, Dani Lupo e Holdenaccio .
La storia prende spunto dal più classico dei film horror: “quattro amici vanno in vacanza in una baita e succedono cose brutte.” Bene, pensavo che dopo il film “Quella casa nel bosco”, uno delle variazioni più sorprendenti di questo filone, non avrei mai più visto qualcosa che da questo banalissimo incipit riuscisse a sviluppare una trama che mi sorprendesse. Ebbene, questo fumetto è riuscito in questa ardua impresa, regalando un effetto sorpresa e una storia appassionante in poco più di una cinquantina di pagine. Raccontarvi maggiori particolari significherebbe rovinarvi parte della sorpresa quindi mi fermo qui nel raccontarvi la trama.
Giro riesce dopo una gavetta durata degli anni a tirar fuori un volume ben calibrato e interessante che lascia al lettore curiosità ed è in grado di far riflettere con battute ingenue e mai volgari, raccontando una storia che non deve chiedere aiuto alla sospensione dell’incredulità per procedere. Da un punto di vista tecnico il disegno di Giro, proveniente dalla cultura web e dalle strips, tende ad essere semplice e funzionale, concedendosi piccole citazioni mai fastidiose.
In un periodo in cui gli eccessi stilistici stanno compromettendo il messaggio delle opere, O43 è un piccolo esempio di come sia possibile variare da un cliché e sorprendere con la semplicità di un buon racconto.
SCHEDA TECNICA
Formato: 16,8x24
Pagine: 60
Prezzo: 5 €
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Questo articolo è stato pubblicato su Geek Area
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